Obiettivi di apprendimento
- Definire il prolasso del cordone ombelicale
- Descrivere i fattori di rischio per lo sviluppo del prolasso del cordone ombelicale
- Gestione del prolasso del cordone ombelicale
Definizione e meccanismi
- Il prolasso del cordone ombelicale è un'emergenza ostetrica in cui il cordone ombelicale discende attraverso la cervice accanto (occulto) o oltre (palese) la parte di presentazione del feto
- Può verificarsi prima o durante il parto del bambino, di solito vicino alla fine della gravidanza (dopo 37 settimane)
- La compressione o il vasospasmo del cordone ombelicale altera il flusso sanguigno tra la placenta e il feto, portando a ipossia fetale e bradicardia
- L'ipossia fetale può causare morte fetale o invalidità permanente se non diagnosticata e gestita rapidamente
- Il riconoscimento precoce e l'intervento sono importanti per ridurre gli esiti avversi nel feto
Classificazione
- Prolasso manifesto: Il cavo esce dalla cervice prima della parte di presentazione fetale
- Prolasso occulto: Il cavo esce dalla cervice con la parte di presentazione fetale
Complicazioni
- I neonati che sopravvivono possono sviluppare complicanze secondarie all'asfissia (cioè encefalopatia neonatale e paralisi cerebrale)
- nato morto
Fattori di rischio
- Età materna ≥35 anni
- Rottura prematura delle membrane
- Parto pretermine
- Basso peso alla nascita
- Gravidanze multiple in gestazione
- Placenta previa
- Polidramnios
- Malpresentazione fetale (es. presentazione podalica)
- Procedura versione cefalica esterna
- Restrizione di crescita intrauterina
- Anomalie fetali e del midollo
Diagnosi
- Bradicardia fetale (<120 bpm) nel contesto di membrane rotte dovrebbe richiedere una valutazione immediata per un potenziale prolasso del midollo
- Il prolasso del cordone ombelicale viene diagnosticato osservando o palpando il cordone prolassato all'esame pelvico
Prolasso manifesto | Prolasso occulto |
---|---|
La diagnosi è clinica e si effettua mediante palpazione di una struttura pulsante nella volta vaginale o visibilmente sporgente dall'introito vaginale Tipicamente accompagnato da bradicardia fetale o da gravi decelerazioni variabili | Può comparire solo bradicardia fetale Il cordone non è visibile o palpabile davanti alla parte di presentazione del feto |
Management
Obiettivo: Evitare la compressione del midollo e il vasospasmo
- Chiamare per aiuto
- Stabilire una linea endovenosa (se non già posizionata)
- Garantire un monitoraggio fetale continuo
- Somministrare ossigeno tramite una maschera facciale (se necessario)
- Amministrare aspirazione profilassi
- Il prolasso del cordone ombelicale è un'emergenza ostetrica acuta che richiede il parto immediato del bambino, di solito tramite taglio cesareo
- Consentire il parto strumentale/vaginale se considerato più rapido
- Informare l'anestesista, il pediatra e il personale della sala operatoria
- Consenso del paziente
- Decompressione funica: elevare la parte di presentazione del feto per favorire la decompressione del cordone ombelicale
- Due dita/mano nella vagina – elevazione manuale della parte presentata
- È preferibile la posizione Trendelenburg ripida o ginocchio-petto, sdraiato sul lato sinistro
- Riempimento della vescica con un catetere di Foley (≥500 ml di soluzione fisiologica normale)
- Riduzione funica (usata raramente): sostituzione del cordone ombelicale nell'utero
- Tocolisi in caso di sofferenza fetale o se si prevede un intervallo prolungato dal parto
- Mantenere il cordone caldo e umido se sporge dalla vagina e il parto non è imminente
- Evitare la compressione aortocavale
- Ridurre al minimo la manipolazione del cordone al di fuori della vagina per prevenire il vasospasmo
Vedi anche considerazioni sul taglio cesareo
Lettura suggerita
- Boushra M, Pietra A, Rathbun KM. Prolasso del cordone ombelicale. [Aggiornato 2022 giugno 5]. In: StatPearls [Internet]. Isola del tesoro (FL): StatPearls Publishing; 2022 gennaio Disponibile da: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK542241/
- Ha detto Ahmed WA, Hamdy MA. Gestione ottimale del prolasso del cordone ombelicale. Int J Salute delle donne. 2018;10:459-465.
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